Meritare l’Europa, un racconto: il secondo giorno.

La seconda giornata di Meritare l’Europa è iniziata, per i più temerari, alle ore 7.30 del mattino per un risveglio muscolare con Renzi che ha corso assieme ai ragazzi per ben 7 km! Mentre i meno sportivi hanno iniziato la giornata direttamente con la colazione che è stata occasione per fare nuove conoscenze ai tavoli. Scambiando due parole con gli altri presenti mi sono reso conto che abbiamo tutti storie personali e di impegno politico veramente diverse ma tutte queste esperienze sono allo stesso modo interessanti e stimolanti. Questa è un’altra opportunità offerta da Meritare l’Europa: conoscere persone diverse, con storie diverse e provenienti da città diverse per riflettere sul valore arricchente che ha la diversità stessa se si è capaci di mettersi in discussione e si ha la volontà di migliorare e di dare qualcosa alla collettività. Dopo la colazione abbiamo avuto l’occasione di essere personaggi attivi della scuola, infatti ci è stato chiesto di segnalare alla regia alcuni articoli presi dai quotidiani del giorno che sono stati poi discussi in assemblea in una sorta di rassegna stampa assieme allo stesso Renzi e alla ministra Bonetti. Anche questa è stata una ulteriore occasione presa molto sul serio da tutti noi ragazzi e al di là dei bei discorsi di Renzi e Bonetti mi ha colpito particolarmente una frase detta sottovoce dal mio vicino di posto che ha sussurrato:” certo che è una bella fortuna leggere i giornali tutti assieme”, questa frase mi ha fatto pensare sulla sinergia che si è creata spontaneamente tra i presenti e sono arrivato alla conclusione che,se si condividono alcuni valori umani fondamentali, si possono abbattere tutte le barriere e diventare una comunità nel senso stretto del termine, propositiva, altruista e accogliente. Durante la conferenza stampa Matteo Renzi ha fatto un interessante intervento sull’importanza della questione scuola per tutto il sistema Italia:” Abbiamo considerato la scuola come una questione di serie b” ammonisce Renzi e ricorda come delle due possibili alternative (Riapertura nell’anno 2019/20 o investimenti in edilizia scolastica) si sia scelta una terza via che è quella di non decidere nulla e questo è forse, a mio parere, il più grave errore commesso dal nostro governo nella gestione della pandemia da Coronavirus. Finita la rassegna stampa siamo stati raggiunti tramite videocall da Dacian Ciolos, presidente di Renew Europe, nostro gruppo al parlamento europeo. Ciolos è intervenuto in inglese ed ha tenuto l’attenzione di tutti noi ragazzi per lungo tempo grazie al profondo contenuto delle sue parole. Il punto centrale del discorso è la questione dei valori dell’Unione Europea in quanto, proprio da quei valori, si deve partire per qualsiasi tipo di discorso, che sia esso economico, culturale, sociale eccetera. Renew Europe ci è stata presentata come la nuova forza culturale del parlamento europeo che si pone come alternativa credibile agli estremismi e questa sessione, con l’approvazione del recovery Fund, sta dimostrando che è un progetto vincente. Dacian Ciolos ricorda come l’Unione europea non sia perfetta, ma proprio per questo motivo occorre lavorare per renderla più forte ed unita, unita come la generazione Erasmus. Sempre parlando dei valori ha ricordato come ciò che sta avvenendo in Bielorussia dimostra che in europa non c’è posto per i dittatori e che anzi siamo la sola forza in grado di abbattere i regimi pur avendo ancora bisogno di crescere nella presa di responsabilità e nell’ascolto delle voci differenti che provengono da ogni angolo dell’Unione. Il recovery fund è un passo importante perché è la prima volta che l’Europa lavora da Unione e non come un ammontare di stati singoli ma ora occorre continuare su questa linea e investire in innovazione, programma Erasmus e nella creazione di un futuro prosperoso basato su una crescita economica sostenibile. Il gruppo Renew Europe, come da nome, vuole rinnovare l’Europa, accrescendo i nostri valori e diritti e unendo gli stati membri con una operazione di condivisione di potenza, talenti e culture. Questa operazione non è solo un recovery ma è più un constructing che deve partire da ognuno di noi perché l’Europa non è un palazzo ma è una comunità che ha bisogno di coraggio, capacità di sognare, studio ed esperienza.

Dopo Ciolos, Nicola Danti, ha introdotto Sophie in T’Weld, europarlamentare olandese del nostro gruppo la quale è intervenuta in un perfetto italiano e ha tenuto a ribadire l’importanza dei passi compiuti verso la comunione di interessi e la condivisione delle difficoltà da parte di tutta l’unione. Ricordiamo però che ci sono state serie difficoltà specialmente nel consiglio europeo e in un mondo come quello in cui stiamo vivendo è necessario restare uniti e diventare unione geopolitica e non solo tecnocratica perciò la stessa eurodeputata ha deprecato il comportamento del capo di governo del suo paese che ha fatto grande ostruzionismo alla politica del debito comune. La T’Weld afferma inoltre che l’UE deve assolutamente investire sul digitale in quanto c’è in gioco la democrazia nei nostri paesi ma soprattutto che la vera sfida per l’Europa è riuscire a gestire la questione immigrazione. Un altro duo ha continuato la giornata, Gozi e Cseh (europarlamentare ungherese di Renew Europe) la quale ha raccontato la sua storia che la ha portata a Bruxelles a lottare per i diritti in Ungheria minati continuamente dalla presidenza Orban. Dopo una mattinata “europea” abbiamo avuto un pomeriggio nel quale abbiamo parlato di finanza con Davide Serra, CEO di Algebris. Abbiamo capito come la finanza può essere etica e come noi giovani dobbiamo costruire un’Italia basata sulla meritocrazia e non sulla cultura del Like mettendo in gioco le nostre abilità per creare e produrre in quanto non e’ solo un dovere e una necessità per l’essere umano lavorare per restituire qualcosa alla comunità ma è anche ciò che ci rende più propriamente umani. La giornata non si è conclusa cosi ma è continuata come la sera prima fra di noi ragazzi che, stimolati da tanti spunti di riflessione, abbiamo discusso a lungo in gruppi spontanei prima della serata a Terre del sole della quale parlerò nel prossimo contributo.

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