Dov’è la Politica e dove dovrà essere?

In questo primo maggio il primo pensiero va certamente a tutte le persone che stanno lavorando ininterrottamente da settimane: nei nostri ospedali, nei supermercati, nelle nostre aziende agricole, negli allevamenti, nei trasporti e tutti coloro che dal primo giorno di questa emergenza hanno dovuto imparare a convivere con il virus per proteggere loro stessi ed aiutare tutti noi assicurandoci cure e beni di prima necessità.

Poi ci sono le persone che non possono lavorare ma presto torneranno in qualche modo a farlo ed infine c’è chi il lavoro l’ha perso o non sa come potrà riprenderlo. Il lavoro è l’elemento fondante del futuro di tutte le persone a partire dai nostri figli, siamo in un contesto che richiama il valore più profondo del lavoro come strumento di vita, la convivenza con il virus non ha scorciatoie. 

Le nostre vite e il mondo intero sono soggetti ad una trasformazione radicale che come tutte le trasformazioni improvvise comportano paura ed attesa. La paura consegue al fatto che ci rendiamo conto di essere in pericolo di fronte all’emergenza sanitaria, in difficoltà per noi stessi e per i nostri cari. L’ attesa invece è per le notizie di virologi e ricercatori, perchè dobbiamo capire quale direzione possono prendere le nostre vite, attesa per tornare ad avere fiducia nel futuro.

Parma e il nostro territorio sono pienamente inserite in questo processo, qui l’emergenza sanitaria è stata feroce, ci ha colpito lasciando segni che nessuno potrà cancellare. Ma ora c’è da reinventare tutto per poter ricominciare a vivere, riaprire un lavoro significa ricominciare una vita.

Il ruolo delle realtà locali, dei nostri comuni sarà fondamentale nel fornire le indicazioni a livello regionale e nazionale sulle misure necessarie. Sto chiaramente pensando al lavoro dei nostri Sindaci che nelle diverse realtà sono stati chiamati a rispondere nell’ emergenza e saranno il fulcro delle scelte future per ripensare i trasporti, i servizi, lo sviluppo urbano, la sburocratizzazione per le imprese, l’attuazione dei protocolli di controllo e tracciamento. Accanto ai Sindaci le prime figure coinvolte dovranno essere i medici di base che abbiamo scoperto essere fondamentali nella lotta al virus e che meritano grande rispetto e ascolto. Si prendano subito i soldi del MES e si investa immediatamente nella Sanità territoriale con tecnologie e innovazione a supporto del lavoro di questi professionisti in prima linea.

Infine, ma non per importanza, pensiamo al lavoro della scuola dove i docenti sono in campo, fianco a fianco con le famiglie, per mantenere accesa la luce nella vita di milioni di bambini. Anche qui occorrono visione di lungo periodo e risorse nell’edilizia e nella tecnologia, elemento ormai ineludibile per la didattica.

La Politica deve essere qui con risorse immediate, vicina e presente come lo sono i nostri Sindaci, i nostri medici di famiglia e la scuola con i suoi insegnanti.

Siamo stanchi delle contrapposizioni e delle contraddizioni, serve una visione chiara di lungo periodo e abbiamo la responsabilità delle scelte che lasceremo alle future generazioni.

La responsabilità non più rimandabile di riformare questo Paese.

Vogliamo una Politica che si faccia garante di innovazione, tecnologia, conoscenza, giustizia, sicurezza e libertà, questi sono gli ingredienti attraverso cui si potrà perseguire la felicità di noi tutti.

Buon primo maggio

Francesco Zanaga

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