Docenti: ora lavoriamo all’idea di una carriera “europea”

«Essere docenti oggi», come recita il titolo del webinar che abbiamo organizzato lo scorso 21 aprile in occasione della Primavera delle Idee di Italia Viva (come tavolo scuola Parma insieme a quello di Modena) è più che mai un groviglio di questioni pratiche, burocratiche e deontologiche. Quella dei docenti è una sfida quotidiana che ha messo in luce delle criticità esistenti anche prima della pandemia, ma che nel presente si fanno ancora più sentire. Di queste tematiche e di nuove idee abbiamo riflettuto, durante la serata insieme a grandi esperti e personalità del panorama politico ed educativo italiano: l’On. Maria Elena Boschi, l’On. Massimo Ungaro, Suor Anna Monia Alfieri giurista, economista ed esperta di politiche scolastiche e Francesco Luccisano già capo della Segreteria Tecnica del Miur con una esperienza anche internazionale.

Un insieme di problematiche che vanno affrontate e risolte «creando sinergie diverse e nuove – fa sapere Claudia Cicolani co-coordinatrice del tavolo scuola di Modena e moderatrice dell’evento – Dobbiamo costruire uno scenario scolastico tutto nuovo, fatto di investimenti economici importanti e innovazione senza trascurare la relazione con i nostri studenti»

«La scuola può essere pensata al pari di un sistema sanitario per quanto riguarda l’universalità del servizio e in questo gli insegnanti hanno un ruolo strategico – ha invece sottolineato L’ On. Maria Elena Boschi –. Con la didattica a distanza si sono fatti degli sforzi straordinari, ma la scuola in presenza non può essere sostituita. Quindi riaprire è fondamentale e per farlo bisogna vaccinare prioritariamente gli insegnanti». Lo scenario è chiaro e un’analisi critica e molto dura è stata proposta da Suor Anna Monia Alfieri, Ambrogino d’oro 2020 e insegnante, che si è concentrata su alcune criticità in particolare: «Siamo di fronte ad una carenza d’organico, mancanza di aule, sovraffollamento delle scuole statali, precariato costante: stiamo bruciando interi anni scolastici, di educazione e istruzione. Le colpe hanno origini antiche che vanno rintracciate nella politica e nella burocrazia». I relatori si sono concentrati tutti su un concetto fondamentale: la qualità dell’insegnamento. L’ On. Boschi rintraccia proprio nella qualità, uno degli strumenti indispensabili per questa sorta di cambio di paradigma della visione del mondo dell’istruzione. Così anche per Francesco Luccisano che ha specificato: «È necessario puntare alla qualità e per garantirla bisogna rendere gli insegnanti protagonisti di questa ricostruzione, magari con l’aiuto dei sindacati e rimettendo al centro l’importanza di quegli istituti che saranno i centri di produzione e garanti di qualità e del prodotto made-in-Italy». Il quadro sul mondo scolastico è allarmante, anche la testimonianza dell’On. Ungaro che ha presentato la situazione della scuola in altri Paesi Europei ha sottolineato quanto questa riprogrammazione sia necessaria e urgente. Una riprogrammazione che sicuramente dovrà sottoporsi a molte sfide.

La prima idea delle tante proposte che porteremo avanti nei nostri tavoli scuola è la realizzazione del progetto di una «super» carriera europea per nostri docenti, come suggerito da Francesco Luccisano durante il webinar, abbandonando una visione gerarchica della scuola con una formazione con precisi standard e con l’obiettivo di garantire l’opportunità di crescita attraverso una nuova mobilità transnazionale. Restituendo un bagaglio colmo di expertise, nuove competenze e contaminazioni europee: il futuro è questo.

Lo stesso Pnrr prevede in bozza la creazione di una Scuola di Alta Formazione dedicata a docenti, dirigenti scolastici e personale Ata che avranno dunque una formazione obbligatoria secondo standard europei. La Scuola svolgerà funzioni di indirizzo e coordinamento dell’attività formativa per tutto il personale scolastico. Saranno coinvolti, non solo Indire e Invalsi ma anche Università italiane e straniere. L’attuazione della riforma sarà a carico del Ministero dell’Istruzione. La promulgazione della legge è prevista nel 2022 e la piena attuazione della riforma avverrà entro il 2025.

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